
lunedì 29 novembre 2010
Fiat

martedì 16 novembre 2010
Situazione mercati
mercoledì 25 agosto 2010
Investment & Strategy Financial report 2010
martedì 24 agosto 2010
Rientro dalle vacanze
venerdì 23 luglio 2010
Test stress
La metodologia dei test - che distingue fra scenario benchmark, scenario avverso e scenario avverso con aggiunta di shock sul debito sovrano - ipotizza, nel terzo scenario, un 'haircut' del 23,1% sui titoli di stato a 5 anni greci rispetto al valore a fine 2009, un 'haircut' del 4,7% sui bond quinquennali della Germania, un 'haircut' del 14% sui titoli di stato a 5 anni portoghesi e un 'haircut' del 12,3% sui bond spagnoli.
Nel briefing del Cebs non ci sono stati dettagli sull'Italia.
Lo scenario benchmark è la base per comparare gli altri due. E' stilato sulla base delle stime di crescita dell'Ue attuali e sino a fine 2011. Il benchmark prevede che i mercati azionari chiuderanno il 2010 con una perdita del 10% e che fra quest'anno e il 2011 registreranno una flessione del 19%.
Lo scenario avverso immagina una nuova recessione in Europa. Prevede un calo medio del 3% della crescita economica fra 2010 e 2011. I portafogli di equity sono stati stressati per contemplare un ribasso delle borse del 20% in entrambi gli anni, con un arretramento complessivo del 36%. Il test presuppone che i rating dei prodotti derivati vengano tagliati di quattro notches. Le autorità di vigilanza hanno assunto che i tassi interbancari a breve termine salgano di 125 punti base nell'arco dei due anni. I tassi a lungo termine salirebbero di 75 punti base. Cebs e Bce ritengono che questo scenario abbia una probabilità di verificarsi pari a circa una volta ogni vent'anni, ovvero un test più severo rispetto a quello condotto negli Stati Uniti, che era basato su uno scenario che aveva una probabilità di verificarsi ogni sette anni.
Nel maggio scorso è stato aggiunto un terzo scenario, conseguenza dei timori per la crisi del debito in Grecia, Spagna e Portogallo. Il terzo scenario aggiunge a quello avverso una situazione di turbolenza nel mercato del debito governativo. Il presupposto à un incremento dei tassi a lungo termine dell'area euro di 30 punti base. In questo scenario, sulla base dei valori a fine 2009, sono stati ipotizzati gli 'haircut' ai bond greci, portoghesi, spagnoli e tedeschi sopra elencati. Gli stessi sconti sono stati applicati alle altre scadenze. Lo scenario non prevede il default di bond governativi, giudicato "altamente improbabile". Di conseguenza, gli 'haircut' sono stati applicati soltanto ai bond presenti nei book di trading, di modo da disegnare uno scenario in cui le turbolenze dei titoli di stato contagiano i libri delle banche. Nonostante questo, ogni banca dovrebbe rendere trasparente la quantità di bond governativi in portafoglio, pubblicando le posizioni lorde e nette, e mettendo a bilancio i contratti di hedging.
giovedì 17 giugno 2010
S&P 500, Dax, FTSE
giovedì 10 giugno 2010
S&P 500
venerdì 7 maggio 2010
Borsa italiana in tilt, fermi gli scambi. Forti ribassi in tutte le altre Borse
Intanto sugli altri mercati fioccano le vendite e i ribassi sono pesanti: Londra -2,1%, Parigi -3,4%, Francoforte -1,9%.
CITIGROUP smentisce voci sull'errore
Citigroup si dice "turbata dal fatto che delle voci inesatte e infondate" possano espandersi così rapidamente.
Wall street crolla fino a -9% poi risale.
mercoledì 5 maggio 2010
Situazione mercoledì 5 maggio 2010
martedì 4 maggio 2010
Ed ora ? dove si atterra
venerdì 16 aprile 2010
Vix l'indice della paura
Consiglio a tutti di andare a vedere spesso questo grafico con candle stick giornaliere sul vix.
Cos'è il Vix ? Semplice: soprannominato l'indice della paura è l'indice che esprime la volatilità delle S&P 500 americano.
Ora è rimbalzato prepotentemente verso quota 17, in caso di superamento dei 2 punti potrebbe iniziare un'ascesa importante.
E' da notare che ogni qual volta il Vix ha iniziato una salita l'indice USA ha iniziato a crollare.
A buon intenditore poche parole.
venerdì 9 aprile 2010

Osserviamo il gradico a 10 anni del nostro indice, quello italiano. In questo periodo ha cambiato nome più volte, ha cambiato proprietà, infatti ricordo che oggi il FTSEMIB è collegato alla borsa di Londra la quale è controllata per il 10% dagli Emirati Arabi, ma non ha mai cambiato l'inquadratura estremamente ribassista.
Osserviamo con estrema facilità ben 2 massimi decrescenti di lungo periodo, e, ancora più grave due minimi decrescenti.
Nel lungo periodo pertanto non conviene aver azioni italiane in portafoglio, neanche la rimunerazione dei dividendi compensa le perdite subite in media dalle azioni italiane. Bisogna vivere in un "mordi e fuggi" stanno ben attenti a quando si intende comprare il cerino....
giovedì 18 marzo 2010
Il venerdì delle tre streghe
martedì 23 febbraio 2010
EUGENIO BENETTAZZO
martedì 9 febbraio 2010
Movimentazioni future
venerdì 5 febbraio 2010
Lo ha detto Mary Schapiro, numero uno della Sec, nel corso di una conferenza di settore.
La Sec, ha aggiunto, esaminerà ipotesi nell'ottica di un consolidamento della sorveglianza sul mercato, aggiungendo l'auspicio che una nuova regolamentazione consenta agli azionisti di partecipare più facilmente alla nomina dei membri dei consigli di amministrazione.
giovedì 4 febbraio 2010
Dax index
giovedì 28 gennaio 2010
Roberto Benigni: 6 milioni di euro
Fabio Fazio : 2 milioni
Simona Ventura: 1,8 milioni
Antonella Clerici: 1,5 milioni
Milly Carlucci: 1,2 milioni
Paolo Bonolis: 1 milione
Bruno Vespa: 1,187 milioni
Michele Cucuzza: 0,700 milioni
Michele Santoro: 0,684 milioni
Daria Bignardi: 0,600 milioni
Lamberto Sposini: 0,600 milioni
Massimo Giletti: 0,400 milioni
Caterina Balivo: 0,100 milioni
Veronica Maya: 0,100 milioni
mercoledì 27 gennaio 2010
Quando ricomprare ?
Situazione S&P 500
lunedì 25 gennaio 2010
SONDAGGIO ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE
Sondaggio di Piepoli: nelle coalizioni il centrodestra avanti di un punto
MAURIZIO TROPEANO
Se si votasse oggi per le regionali la vittoria o la sconfitta di Mercedes Bresso e Roberto Cota si giocherebbe sulla base di poche migliaia di voti. La presidente uscente, infatti, è in testa nelle intenzioni di voto, 47% a 45%, mentre la coalizione di centrodestra è in vantaggio di un punto su quella di centrosinistra con dentro l’Udc e senza Rifondazione e Radicali. Il testa a testa è il risultato di un sondaggio eseguito dall’Istituto Piepoli dal 14 al 18 gennaio su un campione di 800 piemontesi. Di questi l’8% dichiara di voler votare un terzo candidato e il 13 per cento non ha ancora scelto.
I due sfidanti
Bresso si conferma con un livello di conoscenza e di fiducia più alto rispetto a Cota «anche grazie al giudizio positivo dei cittadini nei confronti dell’operato della giunta», spiega il ricercatore Andrea Tozzi. Il 52% del campione, infatti, esprime soddisfazione per il lavoro svolto dalla giunta di centrosinistra, mentre il 43 per cento è insoddisfatto. E così l’83% del campione afferma di conoscere la presidente e il 60% di avere fiducia in lei.
Il capogruppo della Lega Nord alla Camera è conosciuto dal 66 per cento dei piemontesi e il 43% ha fiducia in lui. Interessante poi la percezione che i piemontesi hanno dei due sfidanti. Bresso viene percepita come determinata e onesta dal 70% degli intervistati. Percentuali che scendono al 65 e al 57 per cento per Cota. La presidente poi fa sognare un futuro migliore più di quanto sia in grado di fare Cota (52% contro 41) ed è più vicina alla gente (55 contro 53). Secondo Tozzi, però, «i margini di possibile crescita per il candidato della Lega Nord e del centrodestra stanno nella sua capacità di aumentare la sua conoscenza tra i piemontesi».
I partiti
Secondo il sondaggio il Pd, con il 32%, è il primo partito in Piemonte. Supera di un punto il Pdl. La coalizione di centrodestra è però al 47 (la Lega Nord, in crescita, raggiunge il 16%) mentre il centrosinistra con l’Udc (oggi sarà ufficialmente firmata l’alleanza politica e programmatica tra il partito di Casini e la Bresso) si ferma al 46, ma centristi e Italia dei Valori perdono consensi rispetto alle Europee. Il sondaggio, per ora, testa solo i partiti maggiori ed esclude dalla coalizione pro-Bresso i radicali e la Federazione della Sinistra.
Le piccole formazioni
Tozzi sottolinea come solo con una «visione più definita delle alleanze si potrà chiarire meglio il quadro politico». Sulla carta Sinistra e radicali valgono il 2% a testa e Bresso e il Pd stanno cercando di definire con i primi un’intesa tecnica mentre i secondi dovrebbero essere nella coalizione. Cota, però, potrebbe contare sui voti della Destra e della Dc (attualmente conteggiati sotto la voce altri con una stima del 3%). E poi restano da definire eventuali alleanze con i Pensionati (il consigliere Giovine però è stato visto aggirarsi all’inaugurazione della sede elettorale della Bresso).
E la Bresso potrà contare sull’appoggio della lista del presidente, Insieme per Bresso - resta da capire se recupererà voti al di fuori del Pd o se li drenerà - e dei Moderati che saranno guidati dall’assessore Deorsola. Con questi numeri e con queste incognite è difficile delineare linee di tendenza definite: «La situazione è ancora fortemente incerta» dice Tozzi. Il sondaggio non fa che confermare che il Piemonte sarà una delle Regioni in bilico tra i due schieramenti.